Premio Nansen

Il Premio

Pochi premi umanitari possono vantare la stessa ricca eredità del Premio Nansen per i Rifugiati dell’UNCHR. Istituito nel 1954, il premio dà riconoscimento a una straordinaria e comprovata azione umanitaria in favore di rifugiati, sfollati o apolidi. Attualmente il premio consiste in una medaglia commemorativa e in un premio in denaro del valore di 100.000 dollari. Il premio monetario viene utilizzato dal vincitore, in stretta concertazione con l’UNHCR, per finanziare un progetto che valorizzi il lavoro che già compie in favore delle persone sfollate.

Il Premio Nansen per i Rifugiati prende il nome da Fridtjof Nansen, esploratore polare e umanitarionorvegese che negli anni venti ha ricoperto il ruolo di primo Alto Commissario per i Rifugiati per la Società delle Nazioni. Nel 1922 Nansen ha vinto il premio Nobel per la pace in riconoscimento del suo coraggioso e infaticabile lavoro in favore dei rifugiati della Prima Guerra Mondiale. Il Premio Nansen per i Rifugiati, attraverso i suoi vincitori, si propone di ricordare i valori di perseveranza e tenacia di fronte alle avversità che lo hanno guidato durante il suo mandato.
Il Premio Nansen per i Rifugiati vanta una lunga lista di vincitori, tra cui Eleanor Roosevelt, Graça Machel, Medici senza Frontiere e altri eroi meno noti che hanno lavorato in contesti pericolosi per salvare vite e sostenere la causa dei migranti forzati. Anche se provenienti da ambienti diversi, tutti i vincitori condividono una caratteristica: l’eccezionale impegno e la disinteressata dedizione alla causa dei rifugiati. Approfonsdisci le loro storie, qui.


I vincitori del Premio Nansen 2016

Il Premio Nansen di quest’anno è stato vinto dall’Hellenic Rescue Team ed Efi Latsoudi, a riconoscimento degli instancabili sforzi profusi per soccorrere i rifugiati arrivati in Grecia nel 2015.

Già dal 2007 la Grecia ha dovuto misurarsi con l’arrivo di un flusso enorme di rifugiati e migranti, ma nel 2015 gli arrivi per mare si sono intensificati fino allo stato di emergenza.

Nel 2015 l’HRT ha condotto operazioni notte e giorno per salvare rifugiati e migranti in pericolo in mare ed Efi Latsouidi ha saputo mostrare compassione e garantire assistenza per i rifugiati più vulnerabili in arrivo sull’isola di Lesbo grazie al lavoro svolto al “PIKPA village”.

Per molti rifugiati, gli eroici sforzi umanitari dei volontari greci nel 2015 sono andati ben oltre lo strappare i sopravvissuti al mare, hanno in realtà permesso loro di compiere i primi passi verso una vita normale.

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi ha reso omaggio al valore dei vincitori del premio umanitario, durante la cerimonia di premiazione. “Lo scorso anno, centinaia di migliaia di persone in fuga da conflitti e persecuzioni hanno compiuto il disperato tentativo di raggiungere l’Europa in cerca di sicurezza. Molte hanno rischiato le proprie vite a bordo di imbarcazioni e gommoni inadeguati per una traversata che troppo spesso si è rivelata fatale”, ha affermato.

Sia l’Hellenic Rescue Team sia Efi Latsoudi si sono rifiutati di assistere passivamente alla drammatica crisi umanitaria riversatasi sulle loro coste, e per questo meritano pienamente il Premio Nansen per i rifugiati. I loro sforzi riflettono la forte reazione della popolazione alla crisi dei rifugiati in Grecia e in tutta Europa, durante la quale migliaia di persone hanno mostrato la propria solidarietà, generosità e umanità aprendo ai rifugiati di tutto il mondo i propri cuori e le proprie case”.