OIM e UNHCR annunciano la sospensione temporanea dei trasferimenti di rifugiati beneficiari di reinsediamento

Pubblicato il 18 marzo 2020 alle 12:05

L’organizzazione dei trasferimenti per il reinsediamento dei rifugiati attualmente risente di gravi disagi a causa delle decisioni di numerosi Paesi di limitare drasticamente gli ingressi sul proprio territorio in seguito alla crisi sanitaria globale legata al COVID-19, e delle conseguenti restrizioni ai viaggi aerei internazionali. Alcuni Stati, inoltre, hanno sospeso gli arrivi nell’ambito dei programmi di reinsediamento, dato che la situazione in materia di salute pubblica sul proprio territorio ne condiziona le capacità di accogliere i nuovi beneficiari.

Le famiglie di rifugiati sono colpite in modo diretto da tali normative in rapida evoluzione nel corso dei loro viaggi, con alcuni beneficiari che  hanno dovuto far fronte a prolungati ritardi, ed altri che sono rimasti bloccati o sono stati separati dai propri familiari.

Inoltre, l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e l’OIM, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, sono preoccupati che i viaggi internazionali possano aumentare l’esposizione dei rifugiati al virus.

Di conseguenza, le due agenzie stanno prendendo provvedimenti per sospendere le partenze di rifugiati nell’ambito dei programmi di reinsediamento. Si tratta di una misura temporanea che resterà in vigore solo finché necessaria.

Dato che per molti rifugiati il reinsediamento costituisce uno strumento salvavita, l’UNHCR e l’OIM rivolgono un appello agli Stati, e lavorano in stretto coordinamento con essi, affinché, ove possibile, tali movimenti continuino a essere garantiti per i casi di estrema urgenza. La sospensione entrerà in vigore nei prossimi giorni: nel frattempo, le due agenzie cercheranno di portare i rifugiati che hanno già espletato le dovute formalità nelle destinazioni designate.

Il reinsediamento rappresenta un’àncora di salvezza essenziale per i rifugiati particolarmente vulnerabili, e per questo l’OIM e l’UNHCR continueranno a lavorare nei Paesi di accoglienza, in collaborazione con tutti i partner rilevanti, per assicurare che l’esame dei casi da ammettere continui. L’OIM e l’UNHCR, inoltre, resteranno in stretto contatto coi rifugiati stessi e con tutte le agenzie che operano per promuovere l’utilizzo del reinsediamento quale strumento fondamentale di protezione.

Entrambe le agenzie auspicano di poter riprendere a implementare integralmente gli itinerari di viaggio previsti dai programmi di reinsediamento non appena la prudenza e le condizioni logistiche lo consentiranno.

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