Bangladesh: campi rifugiati al massimo della capacità; migliaia in rifugi di fortuna

Pubblicato il 08 settembre 2017 alle 15:07

A fronte del drammatico aumento di persone in fuga dalle violenze in Myanmar, l’UNHCR sollecita ad intervenire per individuare le cause di questo recente picco di violenza, così che le persone non siano più costrette a fuggire e possano ritornare a casa in sicurezza.

Nelle ultime due settimane circa 270.000 rifugiati rohingya hanno cercato salvezza in Bangladesh. La già ridotta capacità di accoglienza si è già esaurita e ora i rifugiati hanno trovato rifugio in alloggi di fortuna che si sono moltiplicati lungo la strada e nei terreni liberi nelle zone di Ukhiya e Teknaf.

I rohingya sono una minoranza musulmana apolide del Myanmar che per decenni ha lottato contro discriminazioni e povertà estrema. Non gli è permesso di esercitare i propri diritti tra i quali la libertà di spostarsi, il diritto all’educazione e al lavoro, oltre ad altri diritti sociali, civili e politici. I rohingya in fuga dal Myanmar ora sono dei rifugiati apolidi, cosa che li rende ancor più vulnerabili e aggiunge ulteriori ostacoli alla ricerca di soluzioni.

Mentre la maggior parte dei rohingya arriva via terra, perlopiù attraversando giungle e montagne per diversi giorni, altre migliaia affrontano viaggi lunghi e rischiosi nelle difficili acque della Baia del Bengala, imbarcandosi su navi da pesca dirette a Teknaf, in Bangladesh. La grande maggioranza di queste persone sono donne, tra cui madri con figli appena nati, e famiglie con bambini. Arrivano in condizioni critiche, esausti, affamati e alla disperata ricerca di protezione. L’UNHCR guarda con preoccupazione alle testimonianze di civili morti nel tentativo di fuggire e cercare salvezza.

I due campi per rifugiati di Cox’s Bazar nel sud-est del Bangladesh – che ospitavano circa 34.000 rifugiati rohingya prima di questa nuova ondata – hanno ormai superato le loro capacità ricettiva. In due settimane la popolazione è più che raddoppiata, raggiungendo oltre 70.000 unità. Vi è immediata necessità di terre e ripari adeguati.

L’UNHCR e i suoi partner stanno lavorando per fornire protezione e assistenza medica ai nuovi arrivati nei campi di Kutupalong e Naypara, continuando a identificare le persone in condizioni di  vulnerabilità, come minori non accompagnati, donne, anziani e disabili che hanno bisogno di accoglienza, cibo, acqua e cure. E’ inoltre prioritario avviare operazioni di registrazione di tutti i rifugiati al momento del loro arrivo, per poter assicurare loro protezione e accesso ai servizi di base.