Una nuova possibilità per un giovane sud sudanese grazie ad una borsa di studio in Italia

Di Helen Womack a Duino, Italia | 16 novembre 2017

La UWC Refugee Initiative punta a raddoppiare il numero di borse di studio e arrivare a metterne a disposizione fino a 100.

DUINO, Italia – Emmanuel, 18 anni, siede su una roccia su una scogliera che si affaccia sul Mar Adriatico, intento a fare i compiti sotto il tiepido sole del tardo pomeriggio. In Sud Sudan la guerra ha oscurato la sua infanzia e le sue possibilità di avere un’istruzione, ma ora sta recuperando il tempo perso a livello scolastico sfruttando appieno una borsa di studio messa a disposizione dallo UWC (United World College) Adriatic College di Duino, vicino Trieste.

“Da qui sopra si prova una sensazione di libertà”, dice aprendo le braccia. “Un essere umano è come un albero. Quando si trova in un ambiente cattivo si abbatte, ma in un ambiente favorevole cresce”.

Lo UWC Adriatic College è uno dei 17 istituti che lo UWC ha fondato in tutto il mondo, che offrono Diplomi Internaizonli (International Baccalaureate – IB). Fondato nel 1962, lo UWC è un’organizzazione laica che ha la missione di rendere l’istruzione una forza in grado di unire popoli, nazioni e culture per la pace e un futuro sostenibile. Quest’anno la UWC Refugee Initiative, sostenuta dall’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, punta a raddoppiare il numero delle borse di studio che attualmente offre ai rifugiati, da 47 ad almeno 100.

La cooperazione tra UNHCR e UWC è un esempio delle nuove collaborazioni volte a proporre una risposta completa, ottenere una protezione migliore e soluzioni durevoli per i rifugiati e ampliare le opzioni disponibili ai rifugiati che hanno poche possibilità di beneficiare di una soluzione duratura.

L’UNHCR spera che la UWC Refugee Initiative possa crescere oltre gli iniziali 100 studenti che potranno iscriversi alle dello UWC. Per i giovani rifugiati l’istruzione è fondamentale: per costruirsi un futuro, diventare autosufficienti, e ricostruire le comunità che si stanno riprendendo da un conflitto, anche in aree di ritorno e in paesi ospitanti.

Come le scuole sorelle in quattro continenti, lo UWC Adriatic persegue una politica di “deliberata diversità”, riunendo studenti provenienti da tutto il mondo. Attualmente ha 188 studenti, 10 dei quali rifugiati, provenienti da oltre 80 paesi e impegnati nel programma biennale dell’IB, più del 70% degli studenti usufruisce di una borsa di studio parziale o totale.

“Siamo alla ricerca di studenti persuasivi e potenziali giovani leader che un giorno andranno lì fuori a fare la differenza,” dice il preside Mike Price. “Allo UWC Adriatic noi mettiamo il pot e lasciamo che siano gli studenti a fare il melting”.

Emmanuel è al primo semestre del suo primo anno allo UWC Adriatic. Deve la sua borsa di studio ad Anna Illy, della famosa famiglia proprietaria della compagnia italiana di caffè Illy, che è in visita al college per incontrare Emmanuel per la prima volta. Siedono in un bar, sorseggiando dalle loro tazzine, prima che cominci la lezione di inglese.

L’inglese di Emmanuel è fluente, inoltre parla anche l’arabo e la sua lingua madre, il moru. È cresciuto a Yambio, nel Sud Sudan. Mentre frequentava ancora le scuole primarie fuggì dal conflitto diventando uno sfollato interno nel suo stesso paese, come milioni di altri insieme a lui. In seguito è divenuto orfano, ma non vuole parlare della sua infanzia. I ricordi sono troppo dolorosi.

“Puoi perdere la speranza, ma devi credere in ciò che fai”

 

Dopo aver frequentato le scuole secondarie a Bahr Naam, Emmanuel si trasferì nella capitale Juba dove imperversavano feroci battaglie tra le forze governative e i ribelli. Fuggì quindi in Uganda, uno degli oltre un milione di rifugiati sud sudanesi attualmente ospitati nel paese. La sorella maggiore Raile fuggì in Uganda in un secondo momento: si sono miracolosamente ritrovati nel campo per rifugiati di Bweyale.

Un amico sud sudanese di nome Peter parlò ad Emmanuel della borsa di studio. Peter non aveva l’età giusta per candidarsi, ma ha incoraggiato il suo amico più giovane a farlo. “Peter ha un gran cuore,” dice Emmanuel. “Eravamo molto uniti e quando ho dovuto affrontare delle difficoltà lui si è sempre comportato come un fratello”.

Ma Emmanuel dovette correre un grande rischio, abbandonando la protezione che gli era stata garantita in Uganda per tornare nel suo paese e sostenere i colloqui per la borsa di studio UWC a Juba. “Passo la gran parte del mio tempo a pregare,” racconta. “Puoi perdere la speranza, ma devi credere in ciò che fai”.

Venne selezionato dal Comitato Nazionale UWC del Sud Sudan da una rosa di 19 candidati. Forse il suo saggio di 400 parole sulla guerra è risultato essere il fattore decisivo, o forse è stato il suo servizio come Pathfinder (un equivalente dei boy scout) nella chiesa Avventista.

Emmanuel si è ambientato bene nello UWC Adriatic. Divide la camera con uno studente ucraino, mentre il suo migliore amico è uno studente giapponese.

“Era tutto nuovo,” racconta Emmanuel. “Il tempo, il paesaggio, la gente così buona e accogliente. Qui vedo le cose in maniera diversa”.

Emmanuel studia economia, filosofia e biologia, con matematica, italiano e inglese come materie secondarie. Dopo le lezioni del mattino e un pranzo veloce alla mensa, la cima della scogliera rappresenta un luogo tranquillo dove poter fare i compiti all’aria aperta.

Gli alberi gli ricordano la sua vecchia scuola nel Sud Sudan. Ammette di avere nostalgia di casa: “Vengo qui per rinfrescarmi le idee, ascoltare un po’ di musica e canticchiare. Mi manca casa. Ho perso dei vecchi amici. Ma la vita non è una scelta. È tutta questione di dove trovi te stesso”.

Spera che economia sia la materia che lo porterà all’università una volta completato l’IB, possibilmente in Europa, e poi di nuovo a casa in Sud Sudan. È determinato a ritornare e fare la differenza per la sua gente.