L’UNHCR e i suoi partner lanciano un appello di 504 milioni di dollari USA per i rifugiati congolesi

Pubblicato il 26 marzo 2018 alle 12:39

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), insieme a 30 partner umanitari, lancia oggi un appello finalizzato alla raccolta di 504 milioni di dollari USA per aiutare le persone costrette a fuggire a causa di una delle crisi più complesse, difficili e dimenticate al mondo nella Repubblica Democratica del Congo (RDC).

Entro la fine dell’anno si stima che i rifugiati congolesi nella regione saranno circa 800.000. Il Piano di Risposta Regionale 2018 per i rifugiati della RDC si propone di affrontare le sfide e le carenze esistenti nell’assistenza prestata a questi rifugiati e alle comunità ospitanti, in sette stati confinanti, così come nei paesi dell’Africa meridionale.

“Se non agiremo tempestivamente per evitare un peggioramento della situazione e delle condizioni di vita, l’impatto sulla già precaria situazione umanitaria dei cittadini congolesi nella regione sarà disastroso” ha ammonito Ann Encontre, Coordinatore regionale dell’UNHCR nella RDC.

Dall’inizio del 2017, oltre 160.000 congolesi sono stati costretti ad abbandonare le proprie case e spostarsi in varie zone dell’Africa a causa delle diffuse attività dei miliziani, dei disordini e delle violenze nella RDC, un paese grande quasi quanto l’Europa occidentale. La popolazione di rifugiati congolesi, che comprende un totale di 740.000 persone, è tra le dieci più numerose al mondo. Circa il 55% sono minori e molti di loro attraversano i confini non accompagnati o separati dai propri famigliari.

I fondi richiesti serviranno per mettere in atto una risposta immediata alle emergenze in Uganda, Zambia e Angola, e al contempo per affrontare un maggiore afflusso di rifugiati nella Repubblica del Congo, in Tanzania, in Ruanda e in Burundi.

“È necessario avere con urgenza un sostegno diffuso, risorse adeguate e collaborazione per evitare ulteriori sofferenze o addirittura perdita di vite umane. Ora più che mai abbiamo bisogno di confermare la nostra solidarietà verso i rifugiati congolesi” ha aggiunto Encontre.

I campi per rifugiati e gli insediamenti esistenti sono saturi e i servizi di base disponibili sono sfruttati al limite delle loro capacità. La situazione influisce negativamente sulle persone più vulnerabili, ad esempio le tante donne che hanno subito violenze sessuali e di genere prima e durante la fuga.

In molte zone i rifugiati devono essere trasferiti in luoghi sicuri, lontano dai confini. Servono anche ingenti investimenti per gli insediamenti nuovi e per quelli già esistenti al fine di garantire che i congolesi possano avere cure mediche adeguate, una sicurezza alimentare, sistemi idrici efficienti e istruzione di qualità.

I luoghi che già ospitano le consistenti popolazioni di rifugiati sono sottoposti a una notevole pressione. Nel 2018 ad esempio, l’Uganda ha accolto oltre 61.000 congolesi costretti alla fuga a causa di una recente ripresa delle violenze nelle province del Nord Kivu e dell’Ituri nella RDC, con un significativo impatto sociale, economico e ambientale.

In questo periodo anche altri paesi ospitanti stanno affrontando al loro interno complesse crisi sociali, politiche o economiche, che interessano diversi settori e aspetti della protezione dei rifugiati e dei mezzi di sussistenza.

Il Piano di Risposta Regionale 2018 darà priorità all’accesso al territorio e alla protezione dei rifugiati, ai bisogni immediati e alle partnership per raggiungere soluzioni durature per i rifugiati congolesi. La crisi ha costretto 4,5 milioni di persone ad abbandonare le proprie abitazioni e a trasferirsi in altre zone all’interno della RDC.

 

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