Insegnante vittima di tortura ritrova la serenita’ in Canada
Di Leyland Cecco e Annie Sakkab, a Toronto, Canada | 21 Luglio 2017 |
Dopo aver subito torture per sei mesi in Burundi, Jean-Claude ha trovato la tranquillità in Canada. Ora è determinato ad aiutare il prossimo.
Per sei mesi Jean-Claude Ndereyahayo ha subito torture in una prigione nel Burundi. Quando ha finalmente trovato rifugio in Canada, nel 2007, tutto ciò che aveva con sé erano una camicia e un paio di pantaloni.
“Ho cominciato a chiedermi, che ne sarà della mia vita?” racconta, “Perché all’inizio è stata dura. Alloggiavo in un asilo.”
Per nulla intimorito dagli ostacoli di una nuova vita e dagli enormi edifici di Toronto, Jean-Claude tornò a scuola per sentirsi meno solo. La sua perseveranza ha infine dato i suoi frutti: ben presto trova lavoro come operatore sociale, aiutando i bisognosi della comunità.
Lo scorso anno stringeva emozionato un mazzo di fiori nello stesso aeroporto in cui atterrò nove anni prima, in attesa di sua moglie Desiree.
“Non potete immaginare…” dice, osservando distrattamente il modesto appartamento in cui abitano. Alla sua sinistra, i fiori sono ancora in un vaso: ormai sono secchi, ma sono il simbolo delle sfide e delle gioie che hanno vissuto.
“Quando riesci a mantenere la tua famiglia, quando riesci ad aiutare gli amici, quando contribuisci al bene della comunità, significa che sei una persona libera” afferma. “Ora ho finalmente la possibilità di rendere la mia vita completa.”