L’UNHCR chiede maggiore sostegno a favore degli afghani costretti alla fuga e dei Paesi di asilo

Pubblicato il 13 dicembre 2019 alle 15:21

L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, esorta a intensificare il sostegno a favore dei cittadini afghani costretti alla fuga e delle comunità che li accolgono, in vista del primo Forum Globale sui Rifugiati che si terrà a Ginevra la settimana prossima.

Quando l’esodo afghano sta ormai entrando nel suo quinto decennio, sono circa 4,6 milioni su scala globale gli afghani sradicati – dei quali circa 2,7 milioni registrati come rifugiati e altri due milioni rimasti sfollati all’interno del Paese. Gli afghani rappresentano la popolazione sotto il mandato dell’UNHCR rimasta sfollata ed espropriata di tutto per più lungo tempo a livello mondiale.

Una schiacciante maggioranza di circa il 90 per cento dei rifugiati afghani continua a trovarsi in Pakistan e in Iran. Gli afghani rappresentano inoltre il singolo gruppo più esteso di richiedenti asilo arrivati in Europa, in seguito al netto peggioramento delle condizioni di sicurezza in Afghanistan e alla crescente pressione finanziaria gravante sulle nazioni ospitanti.

Sia in Iran sia in Pakistan, i rifugiati afghani hanno accesso all’istruzione e al sistema sanitario nazionale. I risultati di questo approccio inclusivo sono stati ragguardevoli e da esempio a livello mondiale. In Iran, l’alfabetizzazione dei bambini afghani è cresciuta di oltre dieci volte rispetto al 1979. Secondo stime ufficiali, attualmente circa 480.000 bambini afghani rifugiati e privi di documenti risultano iscritti a scuola per l’anno accademico 2019-2020, dato che indica un aumento costante rispetto agli anni precedenti.

In Pakistan, il Governo e l’UNHCR stanno lavorando insieme nell’ambito dell’iniziativa Aree interessate da crisi di rifugiati e impegnate nell’accoglienza (Refugee Affected and Hosting Areas/RAHA) per rafforzare il supporto a favore delle comunità di accoglienza e allentare la pressione sostenuta da infrastrutture e risorse. Dal 2009, oltre 12,4 milioni di pakistani e rifugiati afghani hanno beneficiato di questi programmi.

In Afghanistan, il Governo lavora in partenariato con l’UNHCR e altri attori per sostenere coloro che fanno ritorno nelle loro case e le comunità ospitanti mediante progetti finalizzati a consentire il rientro e la reintegrazione, garantendo in particolare mezzi di sostentamento, istruzione, assistenza sanitaria ed erogazione di energia. Solo quest’anno, sono stati circa 350.000 gli afghani supportati tramite iniziative di sviluppo sostenibile volte a promuovere l’accesso a infrastrutture chiave quali energia, istruzione e alloggi a costi abbordabili.

Le difficoltà socioeconomiche continuano a ostacolare seriamente gli sforzi umanitari in tutti e tre i Paesi. In Iran, la recessione dell’economia ha portato al rapido aumento dei costi della sanità colpendo in ugual modo sia iraniani sia afghani. I rifugiati hanno dovuto far fronte a un conseguente aumento del 65 per cento dei premi assicurativi sanitari pubblici negli ultimi mesi. Nonostante le enormi sfide economiche, il Governo resta impegnato a garantire assistenza e protezione a favore dei rifugiati afghani. Tali obiettivi non possono essere conseguiti senza supporto e richiederanno l’impegno a garantire sforzi ulteriori da parte della comunità internazionale in occasione dell’imminente Forum Globale sui Rifugiati e anche in seguito.

La stragrande maggioranza degli afghani, sia all’interno del Paese sia al di fuori, in esilio, è costituita da giovani. Tra coloro che si trovano in Pakistan e in Iran, circa i tre quarti hanno un’età inferiore ai 25 anni. Questi giovani rifugiati sono il futuro dell’Afghanistan e il loro ruolo è essenziale per lo sviluppo delle loro comunità – ma necessiteranno di maggiore sostegno per conseguire tale obiettivo.

Mentre tutta la comunità internazionale si appresta a riunirsi in occasione del Forum Globale sui Rifugiati della settimana prossima, è imperativo che quanti sono stati colpiti dalla pluridecennale crisi afghana continuino a rappresentare una priorità condivisa.

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