Il Forum Globale sui Rifugiati si impegna ad agire collettivamente per migliorare inclusione, istruzione e occupazione dei rifugiati

Pubblicato il 19 dicembre 2019 alle 15:36

Un incontro di alto livello tenutosi a Ginevra tra governi, organizzazioni finanziarie internazionali, leader dell’imprenditoria, attori umanitari e per lo sviluppo, rifugiati, e rappresentanti della società civile, ha portato ad assumere impegni significativi e a tutto campo a sostegno dei rifugiati e delle comunità in cui essi vivono, particolarmente mediante importanti contributi volti ad assicurare un rinnovato supporto a lungo termine a favore dell’inclusione.

In tutto, sono stati oltre 770 gli impegni sottoscritti dai rappresentanti dei vari settori nel pomeriggio di mercoledì al Forum Globale sui Rifugiati, al quale hanno preso parte circa 3.000 persone, compresi rifugiati e 750 delegazioni. Tali impegni sono stati assunti in diverse aree: dall’occupazione alla disponibilità di posti nelle scuole per i bambini rifugiati, nuove politiche governative, soluzioni quali reinsediamento, energia pulita, infrastrutture e sostegno migliore a favore di comunità e Paesi di accoglienza.

Un impegno significativo di sostegno è stato assunto da governi, società civile, gruppi di rifugiati, associazioni sportive, gruppi religiosi e settore privato, essendo i partenariati un elemento chiave per il conseguimento di esiti di successo per i rifugiati e i Paesi di accoglienza, i quali spesso non dispongono delle risorse necessarie.

Per prendere visione dell’elenco completo delle sottoscrizioni, è possibile cliccare qui. Mentre è previsto che prossimamente saranno assunti altri impegni, sono stati definiti indicatori per valutarne il progresso e la riuscita, per esempio in termini di occupazione creata, posti nelle scuole e riduzione dei livelli di povertà. Una riunione di valutazione si terrà tra due anni.

“Il sostegno pubblico a favore dell’asilo ha vacillato negli ultimi anni. E in molti casi le comunità che accolgono rifugiati si sono sentite sopraffatte o dimenticate”, ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi. “Ma le situazioni che vedono coinvolti i rifugiati divengono ‘crisi’ solo quando noi permettiamo che ciò accada, pensando esclusivamente nel breve periodo, mancando di pianificare o collaborare tra i vari settori, e trascurando le esigenze delle comunità presso cui essi arrivano. In questo Forum, abbiamo assistito a un cambiamento decisivo verso la visione di lungo termine”.

Una prima analisi indica che sono stati sottoscritti impegni rilevanti anche in ambito finanziario. Oltre 4,7 miliardi di dollari sono stati impegnati dal Gruppo della Banca Mondiale (World Bank Group), tramite lo stanziamento di un finanziamento specifico destinato a rifugiati e comunità di accoglienza, nonché di un finanziamento separato per sostenere il settore privato e la creazione di posti di lavoro, fondo che tiene in considerazione, anch’esso, rifugiati e comunità di accoglienza. Un annuncio simile di 1 miliardo di dollari è stato fatto dalla Banca Interamericana di Sviluppo (Inter-American Development Bank). Inoltre, un numero elevato di Stati e altri stakeholder si sono impegnati a sostenere rifugiati e comunità di accoglienza per oltre 2 miliardi di dollari. Questi contributi mirano a rafforzare in modo significativo il sostegno destinato ai programmi di inclusione e alle esigenze di sviluppo a lungo termine in seno alle comunità di accoglienza – un riconoscimento del fatto che per la maggior parte dei 25,9 milioni di rifugiati di tutto il mondo l’esilio dura anni o perfino decenni.

Il settore privato ha sottoscritto la gamma di impegni più ampia di sempre a favore delle persone costrette alla fuga. Anche la proposta di assicurare opportunità occupazionali ai rifugiati ha fatto registrare un enorme supporto, cruciale per permettere loro di riacquisire dignità e restituire il proprio contributo alle comunità in cui vivono. Oltre agli impegni assunti negli ambiti umanitario e dello sviluppo, sono stati promessi oltre 250 milioni di dollari da gruppi imprenditoriali. Tramite queste iniziative, almeno 15.000 posti di lavoro saranno disponibili per i rifugiati, i quali, inoltre, potranno usufruire di circa 125.000 ore all’anno di assistenza legale gratuita.

I lavori del Forum si sono concentrati su sei aree tematiche principali: istruzione, occupazione, energia e infrastrutture, condivisione di responsabilità, protezione e soluzioni quali il reinsediamento. La maggior parte degli impegni è stata sottoscritta negli ambiti della protezione e dell’istruzione: il primo comporterà in diversi casi la necessità di modificare i quadri normativi e politici per promuovere l’inclusione, il secondo la creazione di posti affinché il numero più elevato possibile di bambini rifugiati possa andare a scuola e sperare di costruirsi un futuro migliore.

La questione relativa a quali siano le modalità migliori per creare le condizioni per il ritorno volontario e in sicurezza dei rifugiati, è stata un altro dei temi in evidenza. Diversi Paesi di origine hanno assunto impegni in relazione ai programmi di ritorno volontario e reintegrazione dei rifugiati e di altre comunità sfollate.

Il Forum rappresenta un elemento chiave del nuovo Global Compact sui Rifugiati adottato dagli Stati membri delle Nazioni Unite a New York a dicembre 2018. Secondo quanto previsto dal Global Compact, il Forum Globale sui Rifugiati deve tenersi ogni quattro anni, pertanto il prossimo è in programma a fine 2023.

Per prendere visione dell’elenco completo delle sottoscrizioni, è possibile cliccare qui.

Foto e video sono disponibili su Refugees Media.

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