Tokyo 2020
La squadra olimpica dei rifugiati
Dall’inizio delle Olimpiadi moderne nel 1896, oltre 200 team nazionali hanno gareggiato cercando la gloria nelle Olimpiadi estive e invernali. Alle Olimpiadi di Rio 2016 ha partecipato per la prima volta anche una squadra di rifugiati, composta da due nuotatori siriani, due judoka della Repubblica Democratica del Congo, e sei corridori provenienti da Etiopia e Sud Sudan.
Durante la 133a sessione del Comitato Olimpico Internazionale, è arrivata la conferma che una squadra olimpica di rifugiati parteciperà alle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Questa partecipazione rappresenta una pietra miliare nella collaborazione ventennale dell’UNHCR con il Comitato Olimpico Internazionale (COI), un rapporto determinante nella promozione del ruolo dello sport nello sviluppo e benessere dei rifugiati, in particolare dei bambini, in tutto il mondo. Attraverso progetti congiunti, abbiamo promosso programmi giovanili e attività sportive in almeno 20 paesi, riabilitato campi sportivi in diversi campi rifugiati, e fornito kit sportivi per giovani rifugiati.
Nel 2016, la squadra di rifugiati a Rio ha catturato l’immaginazione delle persone in tutto il mondo e ha mostrato il lato umano della crisi globale dei rifugiati attraverso lo sport. Sono lieto che questa tradizione continui a Tokyo. Dare a questi giovani eccezionali l’opportunità di competere ai massimi livelli è ammirevole”.
Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati
L’abilità atletica e la resilienza della squadra olimpica di rifugiati a Rio sono state un omaggio al coraggio e alla perseveranza di tutti i rifugiati, in un momento in cui il numero di persone sfollate dalla violenza e dalle persecuzioni era ai massimi livelli dalla seconda guerra mondiale.
Scopri la squadra olimpica dei rifugiati che ha partecipato alle Olimpiadi di Rio 2016!