Stiamo portando cibo e aiuti alla popolazione di Madaya

L’UNHCR ha partecipato l’11 gennaio ad un convoglio umanitario portando aiuti – cibo e coperte – a migliaia di persone intrappolate in condizioni disperate a Madaya e in altre città Siriane sotto assedio.

I primi camion, di un convoglio con oltre 40 veicoli, hanno finalmente raggiunto la piccola cittadina di montagna di Madaya, a circa 40 km a Nord Ovest da Damasco, dove più di 40.000 persone erano intrappolate e senza ricevere aiuti da tre mesi.

Le Nazioni Unite hanno testimonianze di persone morte per mancanza di cibo, uccise o ferite nel tentativo di fuggire dalla zona. L’ultima volta che alle Nazioni Unite è stato consentito di accedere all’area con aiuti umanitari risale allo scorso ottobre.

I primi quattro camion che trasportavano viveri e beni di prima necessità (coperte, pacchi di riso, olio e lenticchie) sono stati autorizzati ad entrare nella città dove i volontari hanno iniziato a scaricare gli aiuti al buio di fronte a gruppi di persone affamate, tra cui molti bambini.

C’è una folla di bambini affamati”, ha dichiarato Sajjad Malik, Rappresentante in Siria dell’UNHCR, in un messaggio inviato dalla città isolata. “È straziante vedere così tante persone affamate. Fa freddo e piove ma c’è molto fermento perché siamo qui con cibo e coperte”.

 


Il convoglio umanitario ha raggiunto anche le città assediate di Foa’a e Kefraya, vicino al confine con la Turchia nel nord ovest del paese. Anche qui gli abitanti stanno affrontando da ottobre gravi privazioni, completamente tagliati fuori da qualsiasi assistenza umanitaria.

Nei prossimi giorni altri camion raggiungeranno le stesse località con aiuti dell’UNHCR tra cui coperte, abbigliamento invernale, taniche per l’acqua e pannolini.

Le Agenzie partner stanno distribuendo cibo e medicinali con convogli organizzati dalle Nazioni Unite, la Croce Rossa Internazionale (ICRC) e la Mezzaluna Rossa siriana (SARC).

La crisi in Siria sta raggiungendo il suo sesto anno. Oltre 4,5 milioni di persone nel Paese vivono in aree difficili da raggiungere. Tra questi, circa 400.000 persone in 15 località sotto assedio non hanno accesso agli aiuti di cui hanno disperatamente bisogno.

Lo scorso anno, solo il 10 per cento di tutte le richieste di accesso a queste aree è stato approvato rendendo possibile la distribuzione di aiuti umanitari.