MEDU

Medu Psychè. Centro Clinico per la Salute Mentale Transculturale

La maggioranza degli uomini, donne, bambini e bambine che arrivano attraverso la rotta del Mediterraneo centrale ha vissuto eventi estremamente traumatici durante il viaggio verso l’Europa – tra cui violenza sessuale e di genere (SGBV – Sexual and Gender Based Violence).

Medu Psychè è un progetto realizzato da MEDU –Medici per i Diritti Umani e cofinanziato da UNHCR, Open Society Foundations -MHI e Regione Lazio, con lo scopo di fornire assistenza medico-psicologica alle persone sopravvissute a tortura e a trattamenti crudeli, inumani e degradanti, e al contempo per svolgere attività di documentazione e ricerca sul tema. Il centro clinico Psychè è affiancato nella sua attività da SAFESPACE, un centro diurno per assistenza medica e psicosociale per donne in transito e i loro bambini realizzato in collaborazione con il Joel Nafuma Refugee Center. Qui si tengono regolarmente sessioni informative su salute femminile e pediatrica, accesso ai servizi sanitari e protezione internazionale, con il supporto di due mediatrici culturali.

Il centro clinico Psychè associa l’approccio specificamente clinico, basato sulla terapia medica, la psicoterapia cognitivo-comportamentale culturalmente adattata e tecniche specifiche sulla rielaborazione delle memorie traumatiche, con la valorizzazione della dimensione psico-sociale attraverso attività di informazione e orientamento oltre che con laboratori di musica e teatro, con l’obiettivo della piena integrazione del paziente nella società che lo accoglie.

Inoltre, la partnership con MEDU nel 2019 prevede anche il supporto al progetto Un Camper per i diritti umani presso alcuni insediamenti informali a Roma, dove si svolgono attività di identification & referral sia ai servizi nazionali che al centro Psichè, e al progetto Terragiusta negli insediamenti informali di Puglia (Capitanata) e Calabria (Piana di Gioia Tauro).

Inoltre supportiamo MEDU nell’importante lavoro di advocacy e di raccolta delle testimonianze che poi finiscono nel webreport Esodi.

Per maggiori informazioni visitare il sito MEDU – Medici per i Diritti Umani.