Persone LGBTI

Nessuno dovrebbe essere costretto a fuggire dal proprio Paese e abbandonare la propria casa a causa dell’orientamento sessuale, dell’identità di genere o delle caratteristiche sessuali.

Ad oggi, 70 Paesi nel mondo criminalizzano le relazioni tra persone dello stesso sesso (68 con esplicite disposizioni di legge, 2 de facto) e sei Paesi prevedono la pena di morte.

In molti Paesi le persone LGBTI (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender e Intersex) subiscono quotidianamente discriminazioni, persecuzioni e violenze e spesso non hanno altra scelta se non quella di cercare asilo altrove. Quelli che restano sono spesso paralizzati dalla paura e soffrono in silenzio, aggravando ulteriormente la loro vulnerabilità.

L’ UNHCR lavora per proteggere i rifugiati e richiedenti asilo LGBTI ovunque siano nel mondo ed include le persone rifugiate LGBTI nei propri programmi di protezione anche attraverso la consultazione e la partecipazione diretta ed è impegnato a fornire supporto alle autorità nell’adozione di misure per una maggiore sensibilità del sistema di asilo rispetto alle esigenze particolari delle persone rifugiate LGBTI, anche attraverso attività di formazione e sensibilizzazione.

Negli ultimi decenni il numero di persone rifugiate e richiedenti asilo LGBTI è aumentato, la maggior parte identificati come “appartenenti ad un determinato gruppo sociale” secondo la Convenzione di Ginevra del 1951.

L’UNHCR ha svolto attività di formazione alle autorità competenti per la piena applicazione delle Linee Guida UNHCR n. 9 “Domande di riconoscimento dello status di rifugiato fondate sull’orientamento sessuale e/o l’identità di genere nell’ambito dell’articolo 1A(2) della Convenzione del 1951 e/o del suo Protocollo del 1967 relativi allo status dei rifugiati”.