16 giorni di attivismo contro la violenza di genere: Grandi chiede più protezione per i rifugiati contro la violenza sessuale sul posto di lavoro

Pubblicato il 25 novembre 2018 alle 9:57

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, ha invitato oggi ad agire in modo nuovo e coraggioso per assicurare alle persone rifugiate e sfollate una maggiore protezione dalla violenza sessuale e di genere sul posto di lavoro.

“Il mondo del lavoro può essere particolarmente rischioso per le persone rifugiate e per altre persone costrette all’esodo forzato. Per molte di loro non resta altra scelta che inserirsi nel settore informale, trovandosi esposte a condizioni di lavoro pericolose e ad abusi, inclusa la violenza di genere”, ha detto Grandi, facendo eco al tema di quest’anno dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere: “Mettere fine alla violenza di genere nel mondo del lavoro”.

Mentre il mondo celebra il 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, si rammarica che l’accesso ad un posto di lavoro sicuro e legale continui a rappresentare per molti rifugiati e rifugiate una realtà lontana nei paesi d’asilo. Concedere alle persone rifugiate il diritto di lavorare e di accedere ai mercati dove poter vendere i propri prodotti ridurrebbe indubbiamente il rischio di violenza sessuale. Le renderebbe anche maggiormente autosufficienti e permetterebbe loro di contribuire alle economie delle comunità ospitanti in sicurezza e dignità.

“Abbiamo bisogno di misure più coraggiose e più forti per proteggere le donne e le ragazze rifugiate che continuano ad essere esposte alla violenza sessuale e di genere. Per molte di loro, il rischio di essere violentate o di essere vittime di abusi sessuali permea ogni aspetto della loro vita, incluse le attività più basilari come la raccolta dell’acqua e della legna da ardere. Spero che la comunità internazionale rinnovi il proprio impegno a porre fine a questi atti violenti e che si concentri su soluzioni pratiche urgenti”, ha dichiarato Angelina Jolie, Inviato Speciale dell’UNHCR.

Dal 2014, l’UNHCR, in collaborazione con Safe from the Start, un’iniziativa contro la violenza sessuale e di genere supportata dal governo degli Stati Uniti, ha sviluppato 15 nuovi progetti per ridurre il rischio di violenza sessuale e di genere attraverso l’accesso all’energia per cucinare e la creazione di opportunità di sostentamento per le donne rifugiate. Ad esempio, l’iniziativa artigianale MADE51 consente agli artigiani rifugiati, molti dei quali donne a rischio di violenza sessuale e di genere, di ricevere un sostegno esperto per la creazione dei prodotti e di avere accesso a canali di marketing internazionali e a mezzi di sussistenza sostenibili.

L’Alto Commissario ha sottolineato che l’Agenzia è anche attivamente impegnata nella lotta contro la violenza sessuale che colpisce il proprio personale. “Le molestie sessuali sono inaccettabili ed ingiustificabili e abbiamo intrapreso una serie di misure decisive per garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per tutti i colleghi e le colleghe. Tali misure includono una linea telefonica diretta indipendente per i colleghi e le colleghe che desiderano segnalare una condotta inappropriata o necessitano di consulenza. Questa è una priorità fondamentale per l’organizzazione”, ha affermato.

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A Ginevra, Cécile Pouilly, pouilly@unhcr.org, +41 79 108 26 25