Jamal Mahmut sogna di trovare un lavoro per mantenere la sua famiglia. 

È fuggito dalla violenza in Siria.

Jamal, 30 anni: “Siamo molto riconoscenti al Canada per averci portato qui. Siamo originari di Al Qamishli, in Siria, un’area controllata dall’ISIS. Ci siamo appena trasferiti nel nostro nuovo appartamento ad Ottawa qualche settimana fa. Stiamo bene qui, ma abbiamo ancora delle difficoltà a comunicare in inglese.”

“Spero di trovare un lavoro subito dopo che avrò finito le lezioni di lingua, e sogno di comprare una bella macchina e una casa. In questo momento però, non c’è nulla di più importante per noi che la sicurezza ed è quello che ci hanno offerto, sicurezza.”

“Non conosciamo ancora molte persone, ma abbiamo parlato con famiglie siriane che sono in Canada da un po’. Ci hanno assicurato che qui ci sono molte opportunità. Quindi, spero che trovare un lavoro non sia un problema. In Siria ero un idraulico.”

“Stiamo aspettando il nostro secondo bambino. Fino ad ora non c’è motivo di credere che anche il nostro bambino sarà malato. Nostra figlia è nata con la sindrome di Leigh, una malattia rara, che, tra le altre cose, le rende difficile inghiottire. Dobbiamo darle da mangiare attraverso un tubo. Anche se nostra figlia è gravemente disabile, ci sentiamo molto fortunati ad avere una figlia da amare. Molte famiglie siriane hanno perso i loro bambini durante la pericolosa traversata del Mediterraneo.

“Ricordo ancora quando il funzionario canadese che abbiamo incontrato in Turchia ha detto a mia moglie: “La tua bambina starà bene e tu partorirai in Canada.”

A Jamal Mahmut piace parlare al telefono con i suoi fratelli rimasti in Siria e in Turchia. Sogna di portarli in Canada in futuro. Vorrebbe anche per loro una vita al sicuro, ma per ora la sua priorità è diventare economicamente indipendente per poter mantenere la sua famiglia. Jamal Mahmut, sua moglie, il fratello minore e la figlia di due anni sono stati reinsediati dalla Turchia. “Non sapevamo che saremmo andati in Canada. Siamo andati avanti e ci siamo semplicemente registrati perchè stavamo disperatamene cercando un luogo sicuro.”

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Ci sentiamo molto fortunati ad avere una figlia da amare. Molte famiglie siriane hanno perso i loro bambini durante la pericolosa traversata del Mediterraneo.” Jamal Mahmut, 30 anni. © UNHCR/J. PARK

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La figlia dei Mahmut ha la sindrome di Leigh, per cui il cibo le deve essere dato attraverso un tubo. I Mahmut sono stati trasferiti ad Ottawa, più vicino ad un ospedale specializzato in pediatria. © UNHCR/ J. PARK

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Jamal Mahmut, 30 anni, mostra una foto di suo padre sul suo smartphone. © UNHCR/ J. PARK

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Jamal Mahmut (a destra, 30 anni), compila una domanda di lavoro, mentre la figlia Shems e la moglie Ahlam Habo giocano nel loro appartamento ad Ottawa, in Canada. © UNHCR/ J. PARK

Jamal Mahmut, 30 anni, e la sua famiglia sono curdi siriani, una minoranza etnica che ha subito discriminazioni da parte del governo siriano. Sono arrivati in Canada alla fine di gennaio 2016, come parte del programma umanitario canadese che prevede il reinsediamento di 25.000 rifugiati siriani. L’UNHCR ha lavorato con le autorità per l’immigrazione canadesi per consentire la rapida identificazione delle persone siriane in situazioni di rischio o vulnerabilità in Medio Oriente, in particolare in Giordania e in Libano, e facilitare il loro trasferimento in Canada. Il programma, che è ha avuto ufficialmente avvio nel novembre 2015, si è concluso alla fine di febbraio 2016 ma molti rifugiati siriani continuano ad essere ammessi in Canada. Fino ad ora, circa 286 comunità in tutto il Canada hanno accolto famiglie siriane come quella dei Mahmut.

Testo a cura di Gisèle Nyembwe

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Jamal Mahmut, 30 anni, e la sua famiglia sono arrivati in Canada alla fine di gennaio 2016, come parte del programma del governo canadese per il reinsediamento di 25.000 rifugiati siriani. Fino ad ora, circa 286 comunità in tutto il Canada hanno accolto famiglie siriane come quella dei Mahmut.