Necessari ulteriori sforzi per interventi umanitari a Mosul

Pubblicato il 18 novembre 2016 alle 5:31

In Iraq, a poco più di un mese dall’inizio dell’offensiva di Mosul, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e le organizzazioni partner hanno intensificato le operazioni di soccorso e gli aiuti di emergenza per decine di migliaia di sfollati.

Nell’ultima settimana si è infatti registrato un significativo aumento del numero di persone in fuga dopo l’intensificarsi degli scontri nelle aree urbane più densamente popolate di Mosul. Dall’inizio degli attacchi, il 17 ottobre sono fuggite circa 60.000 persone  di cui 40.000 solo a novembre. Secondo i dati delle Nazioni Unite e le indagini condotte dall’UNHCR, quasi la metà sono bambini, mentre gran parte del resto è rappresentato da donne, ragazze e donne capofamiglia, alcune delle quali hanno subito abusi.

Con l’approssimarsi dell’inverno è quindi fondamentale garantire sostegno economico e raddoppiare gli sforzi per raggiungere gli sfollati, molti dei quali ora vivono nei campi in condizioni precarie. Inoltre, l’UNHCR rinnova la propria richiesta a tutte le parti coinvolte nel conflitto affinché rispettino i diritti e la vita dei civili, e sottolinea l’importanza della libertà di circolazione per i residenti di Mosul, a cui non deve essere impedito di lasciare la città per poter raggiungere aree più sicure. La popolazione inoltre non deve essere costretta a tornare in aree non stabili.

In alcune zone, le infrastrutture idriche ed elettriche, così come le scuole e gli ospedali, sono danneggiate e l’assistenza medica spesso non è disponibile. Molte persone soffrono la fame a causa della perdita del lavoro e della ridotta produzione alimentare e del rincaro dei prezzi. La fornitura di acqua per usi domestici e per le colture è stata interrotta.

L’UNHCR ha finora aperto sei campi, che ospitano oltre 14.000 persone e sono in grado di accoglierne 54.600. Altri tre campi sono in costruzione e uno è in fase di progettazione. Nel complesso, i 10 campi avranno una capacità di 17.000 lotti, ma è necessario altro terreno per i 20.000 lotti che l’UNHCR intende mettere a disposizione (in media uno ogni sei persone) e offrire così una sistemazione a 120.000 persone. In caso di necessità, l’UNHCR e i suoi partner, tra cui il governo iracheno, sono potenzialmente in grado di ospitare 700.000 persone, contando anche un certo numero di abitazioni fuori dai campi. Ma per garantire tutto ciò è essenziale trovare i fondi.

In collaborazione con i propri partner, l’UNHCR è impegnato nell’assistenza delle famiglie recentemente sfollate, fornendo loro un riparo adeguato e beni di prima necessità, tra cui materassi, stufe, set da cucina e per l’igiene e taniche. Finora, sono stati distribuiti più di 5.705 kit con beni di primo soccorso. E con le temperature in calo, è fondamentale riuscire a mettere le persone al riparo dal maltempo e dal freddo. A tal fine, l’UNHCR si propone di consegnare a 1,2 milioni di iracheni appositi kit per l’inverno, che comprendono coperte, stufe, teli di plastica e taniche per l’acqua e il cherosene. L’UNHCR sta inoltre fornendo aiuti in denaro e predisporrà 53.000 tende per l’inverno.

L’Agenzia sta inoltre rafforzando il monitoraggio delle esigenze di protezione e le attività di assistenza psicosociale e legale attraverso equipe mobili che possano garantire interventi tempestivi a fronte delle criticità. Tra le principali preoccupazioni ci sono i ricongiungimenti familiari, il supporto alle donne capofamiglia, la mancanza di documentazione e il sostegno alle persone che hanno subito ad abusi.

Le famiglie ora ospitate nei campi, che hanno trascorso più di due anni sotto il controllo dei gruppi armati, hanno descritto una situazione caratterizzata da forti restrizioni, limitazioni alla libertà personale e mancanza di accesso a informazioni imparziali. Per contribuire a colmare questo vuoto, l’UNHCR, in collaborazione con BBC Media Action e Radio Nawa, sta avviando un’iniziativa per consentire alle famiglie recentemente sfollate di avere accesso tempestivo alle informazioni. A tal fine, nel corso di questa settimana, ha distribuito 2.000 radioline nel campo di Hasansham e Radio Nawa ha installato un nuovo trasmettitore. I residenti potranno così ascoltare un servizio informativo imparziale e obiettivo, chiamare in radio per fare domande o condividere commenti e discutere in onda con i funzionari del governo locale, centrale e con le forze di sicurezza irachene. Nelle prossime settimane, sono previste ulteriori distribuzioni in altri campi.

L’UNHCR ringrazia i donatori per il supporto offerto fino ad oggi, ma sottolinea l’urgente bisogno di risorse supplementari per sostenere le decine di migliaia di persone che vivono in condizioni precarie. L’Agenzia rimane estremamente preoccupata per la situazione dei civili e – alla fine del primo mese di attacchi – esorta a rispettare il diritto internazionale umanitario.