Allentare le restrizioni della libertà di movimento attraverso la linea di contatto in Ucraina orientale: l’appello dell’UNHCR
Pubblicato il 25 novembre 2016 alle 6:09
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, ha lanciato un appello rivolto a tutte le parti coinvolte nel conflitto in Ucraina per migliorare la libertà di movimento nei punti di controllo per le persone che vivono nei pressi della linea di contatto e di consentire che gli aiuti umanitari raggiungano centinaia di migliaia di sfollati sia nelle zone sotto il controllo del governo che nelle altre.
Questo appello di Grandi è arrivato alla fine della sua prima visita in Ucraina giovedì, in cui ha insistito affinché siano individuate soluzioni per le popolazioni che risiedono su entrambi i lati della linea di contatto.
L’Alto Commissario è stato molto impressionato dalla capacità di recupero delle persone ucraine sfollate e di quelle che continuano a risiedere su entrambi i lati della linea di contatto. Molti vivono ancora in case parzialmente distrutte, mancano ancora alcuni servizi pubblici tra cui il trasporto. Grandi ha osservato che alcune persone sono già tornate nelle loro aree di residenza.
Due anni e mezzo di conflitto hanno lasciato più di 2 milioni di ucraini sfollati all’interno del Paese o costretti a rifugiarsi in Russia.
Nonostante il cessate il fuoco in vigore dal 2014, i civili continuano a pagare un prezzo molto alto a causa del conflitto, specialmente nelle aree che si trovano su entrambi i lati della linea di contatto. Grandi ha assistito alle crescenti sfide umanitarie che le difficili condizioni invernali stanno generando nelle città e nei villaggi che si trovano in prima linea nell’Ucraina orientale.
Le procedure esistenti presso i punti di controllo hanno fortemente limitato la capacità delle persone di lasciare le zone di conflitto, tornare a casa a visitare i propri famigliari o controllare le proprietà. Lunghe code e procedure burocratiche aumentano ulteriormente l’isolamento delle comunità che vivono in prima linea e dividono le famiglie. Molte persone non sono in grado di accedere ai servizi quali l’assistenza medica e alle prestazioni sociali.
Grandi ha visitato diverse località nei pressi di Sloviansk, Luhansk e Donetsk che sono state pesantemente danneggiate dai bombardamenti e dai combattimenti. In alcune località, la situazione è disperata, con molte case in rovina, senza finestre e tetti. Ma molte persone stanno tornando in questi luoghi.
L’Alto Commissario ha assistito a due chilometri di lunghe code a un posto di blocco, con anziani e famiglie con bambini, che avevano trascorso la notte precedente all’aperto con temperature da congelamento per riuscire ad attraversare la linea di contatto a Mayorsk.
L’UNHCR e i suoi partner hanno avviato programmi per aiutare le persone a riparare le loro abitazioni. Nelle zone non controllate dal governo, vicino a Luhansk, sono state già predisposte case per 1.200 famiglie e ulteriori 2.000 abitazioni sono previste per il prossimo anno.
L’UNHCR è pronto a sostenere le persone che vivono nei pressi della linea di contatto per migliorare l’accesso ai servizi sociali e ai mezzi di trasporto. L’UNHCR si appella alla comunità internazionale, comprese le istituzioni finanziarie, per sostenere l’Ucraina.