LE AGENZIE DELLE NAZIONI UNITE E I PARTNER LAMENTANO UNA CARENZA DI FONDI CHE LASCIA I RIFUGIATI SIRIANI E LE NAZIONI DI ACCOGLIENZA SENZA IL SOSTEGNO NECESSARIO

Pubblicato il 25 giugno 2015 alle 5:30

Secondo un rapporto pubblicato oggi, la carenza di fondi sta ostacolando gli sforzi di assistenza umanitaria e di sviluppo volti a soddisfare le esigenze di 3,9 milioni di rifugiati fuggiti dal conflitto in Siria, oltre che di più di 20 milioni di persone delle comunità locali che li ospitano nei paesi limitrofi.

I più di 200 partner del Piano Regionale su Rifugiati e Resilienza (3RP) in risposta alla crisi siriana chiedono alla comunità internazionale di agire più rapidamente per dare seguito ai propri impegni a sostegno del 3RP.

Rispetto ai 4,53 miliardi di dollari necessari per i programmi attuati dalle agenzie dell’ONU e dalle ONG nell’ambito del piano, alla fine di maggio erano stati raccolti solamente 1,06 miliardi di dollari – il 23%. Rimangono scoperti circa 3,47 miliardi di dollari.

“Questa massiccia crisi richiede molta più solidarietà e condivisione delle responsabilità da parte della comunità internazionale, rispetto a quanto abbiamo visto finora”, ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati António Guterres. “Invece, siamo così pericolosamente a corto di fondi, che si rischia di non essere in grado di soddisfare nemmeno le esigenze più elementari di sopravvivenza di milioni di persone nei prossimi sei mesi.”

Già ora, come conseguenza della mancanza di fondi, 1,6 milioni di rifugiati si sono visti ridurre l’assistenza alimentare nell’anno in corso; 750.000 bambini non frequentano la scuola; e i servizi sanitari fondamentali per salvare tante vite umane stanno diventando troppo costosi per molti, tra cui 70.000 donne in gravidanza a rischio di parto non sicuro. Circa l’86% dei rifugiati urbani in Giordania vive al di sotto della soglia di povertà di 3,2 dollari al giorno, mentre il 45% dei rifugiati in Libano vive in alloggi in condizioni inferiori agli standard minimi. Quasi la metà di tutte le persone colpite da questa crisi sono bambini e molti di loro, insieme alle loro famiglie, lottano per far fronte al disagio causato dalle violenze e dallo sconvolgimento che hanno subito.

I partner del 3RP avvertono che se ulteriori fondi non arriveranno presto, fino a 130.000 famiglie vulnerabili non riceveranno l’assistenza in denaro necessaria per aiutarle a soddisfare i bisogni primari e molte persone vulnerabili smetteranno di ricevere i buoni pasto mensili. L’erogazione dell’acqua e i servizi delle acque reflue di cui godono milioni di persone in tutta la regione saranno in pericolo. Fino a 1,7 milioni di persone potrebbero trovarsi ad affrontare l’inverno di quest’anno senza carburante, riparo, isolamento, coperte o vestiti pesanti. Lo scorso anno molte persone, tra cui anche dei bambini, hanno perso la vita durante l’inverno più duro che la regione abbia visto negli ultimi quarant’anni.

A metà dell’anno, avendo ricevuto meno di un quarto dei fondi necessari e con l’inverno proprio dietro l’angolo, i partner del 3RP hanno urgente bisogno di finanziamenti certi per poter pianificare le attività e dare risposte tempestive.

La crisi in Siria ha anche prodotto importanti effetti sociali ed economici sui paesi ospitanti, che restano in prima linea nella crisi e che stanno attraversando instabilità politiche, economiche, sociali e di sicurezza. Nel pieno del suo quinto anno, la crisi siriana sta avendo un impatto sullo sviluppo e la sicurezza globale.

Secondo l’Amministratore dell’UNDP Helen Clark, “le lezioni apprese nel corso degli ultimi quattro anni di risposta alla crisi siriana mostra senza ombra di dubbio l’importanza di offrire un approccio umanitario e di sviluppo basato sulla costruzione di resilienza. Un Piano 3RP ben finanziato sosterrà la stabilizzazione aiutando le persone a trovare un impiego, ad avere accesso ad opportunità imprenditoriali, e a migliorare la sicurezza alimentare delle famiglie.”

Il rapporto rileva che, se da un lato la pressione sui paesi ospitanti continua a crescere, dall’altro è sempre più difficile per i siriani trovare sicurezza, anche richiedendo asilo. Queste difficoltà hanno fatto aumentare il numero di siriani che cercano sicurezza e protezione al di fuori della regione, anche intraprendendo viaggi spesso pericolosi attraverso il Mediterraneo, nella speranza di raggiungere l’Europa. Molti siriani hanno perso la vita in questi viaggi.

Il rapporto invita la comunità internazionale a condividere maggiormente l’onere portato dai paesi ospitanti, attraverso una tempestiva fornitura di finanziamenti e l’offerta di soluzioni, come ulteriori opportunità di reinsediamento e altre forme di ammissione umanitaria per i rifugiati siriani. I partner del 3RP avvertono che se la richiesta di azione rimarrà inascoltata, una generazione di siriani rimarrà indietro e i paesi limitrofi continueranno con fatica a fare il possibile per riuscire a garantire un bene pubblico che non possono e non devono offrire da soli.

Il contesto di 3RP

Il Piano Regionale su Rifugiati e Resilienza (3RP) in risposta alla crisi siriana è un appello internazionale volto a rispondere alle esigenze di protezione dei rifugiati, ai bisogni umanitari delle persone più vulnerabili, e agli impatti socio-economici a lungo termine della crisi siriana sui paesi limitrofi, ovvero Turchia, Libano, Giordania, Iraq ed Egitto.

Il 3RP è un appello per il finanziamento di 5,5 miliardi di dollari, che comprende 1 miliardo di dollari da dare ai governi dei paesi di asilo e 4,5 miliardi di dollari per i programmi attuati dalle agenzie delle Nazioni Unite e dalle organizzazioni non governative (ONG). L’appello è pianificato sulla base in uno scenario di 4,27 milioni di rifugiati siriani nella regione per la fine del 2015, e ha lo scopo di assistere nell’anno in corso più di 20 milioni di altre persone nelle comunità locali coinvolte.

Per scaricare il rapporto e trovare ulteriori informazioni sul 3RP, si invita a vistare il sito:www.3RPSyriaCrisis.org.