Mentre continua la fuga di persone da Mosul, l’UNHCR rafforza l’assistenza
Pubblicato il 11 novembre 2016 alle 2:53
Mentre si intensificano gli scontri nelle aree urbane più densamente popolate di Mosul, l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, si sta preparando per possibili movimenti su vasta scala ed è pronta a fornire ulteriore riparo e protezione agli sfollati iracheni, sia all’interno che all’esterno dei campi.
Secondo i dati inter-agenzia, all’11 novembre, erano circa 47.730 le persone irachene che erano state costrette a lasciare le loro abitazioni dall’inizio dell’offensiva a Mosul, il 17 ottobre 2016. Questi numeri sono raddoppiati nell’ultima settimana e si prevede che continueranno ad aumentare mentre continuano i combattimenti. Nel corso dell’ultima settimana sono stati registrati significativi spostamenti di persone da Mosul, in particolare dall’aerea di Gogjali e dai quartieri orientali della città.
L’UNHCR e i suoi partner umanitari stanno fornendo assistenza di primo soccorso e protezione alle famiglie sfollate, assicurando loro un riparo adeguato, utensili e beni essenziali come materassi, stufe, set da cucina, set per l’igiene e taniche per l’acqua. Dall’inizio dell’offensiva, sono stati distribuiti nel complesso più di 3.500 pacchetti di beni di prima emergenza dall’UNHCR e dai suoi partner.
L’UNHCR sta rafforzando anche le attività di monitoraggio sulla protezione, assistenza legale e psicosociale rivolte agli sfollati interni (IDP) attraverso equipe mobili che garantiscono risposte tempestive laddove siano identificate situazioni che necessitano di interventi urgenti. Le persone vulnerabili e con bisogni specifici vengono identificate rapidamente per assicurare loro supporto specializzato. Alcuni rapporti, che riferiscono di un numero sproporzionato di donne capofamiglia, hanno sollevato preoccupazioni rispetto alla separazione dei nuclei familiari. Sono stati individuati più di 50 bambini non accompagnati o separati, i quali riceveranno assistenza adeguata; e 443 famiglie vulnerabili sono state segnalate per ricevere assistenza in denaro.
In termini di alloggi, l’UNHCR ha già sei campi aperti, con una capacità di ospitare 54.408 persone. L’UNHCR ha in programma di rendere operativi 11 campi in totale, sulla base della disponibilità del terreno, che avranno una capacità totale di 120.000 persone. L’Agenzia è anche attivamente impegnata nell’individuare ulteriori aree per insediamenti di emergenza. Questo fa parte di una risposta più ampia in accordo con il governo dell’Iraq e con altri partner umanitari che sono impegnati nel rafforzare la capacità di accoglienza dei campi e nel predisporre soluzioni alternative per offrire riparo e sostenere un totale di 700.000 iracheni sfollati interni, se dovesse risultare necessario.
Il 5 novembre, l’UNHCR ha aperto un nuovo sito a Hasansham, che ospita più di 10.000 persone. Tutti gli sfollati arrivati qui di recente hanno ricevuto beni di prima emergenza. In questa settimana è prevista anche l’apertura di un’ulteriore area del campo, con 240 tende. I nuovi arrivi degli ultimi giorni, provenienti dalle aree orientali di Mosul, sono stati attualmente accolti presso il vicino campo, Khazer M1, del governo iracheno, dove l’UNHCR sta fornendo beni di prima emergenza. Un altro campo dell’UNHCR, Zelikan, ospita attualmente 2.270 individui (456 famiglie).
L’UNHCR ha già 30.000 tende nel Paese, ed altre che potrebbero aggiungersi, mentre i terreni disponibili attualmente sono per 20.000 tende.
Considerando che le temperature stanno cominciando a scendere drasticamente durante la notte, l’UNHCR e i suoi partner, per far frone all’inverno, hanno anche iniziato la distribuzione di generi di prima necessità per 1,2 milioni di iracheni sfollati di recente, incluse le famiglie che sono fuggite dall’offensiva di Mosul.
L’UNHCR sottolinea che ai residenti di Mosul in cerca di rifugio non deve essere impedito di fuggire e dovrebbero avere accesso alle zone sicure, tra cui i campi di emergenza. Allo stesso modo, i civili non devono essere costretti a tornare in aree non sicure. Inoltre, l’UNHCR chiede maggiori finanziamenti internazionali per aiutare coloro che potranno abbandonare la città di Mosul nei prossimi mesi. Dell’appello “Mosul Emergency Response” dell’UNHCR – di 196,2 milioni di dollari – è finanziato ora il 57 per cento. Questo sotto-finanziamento limiterà gravemente la capacità dell’Agenzia di rispondere ai bisogni delle famiglie più vulnerabili durante l’inverno, soprattutto in termini di riscaldamento.