Filippo Grandi: Necessario individuare responsabilità dietro la tragedia del campo rifugiati in Nigeria

Pubblicato il 18 gennaio 2017 alle 7:00

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, ha espresso oggi il proprio shock per il bombardamento di un campo che ospita sfollati interni nell’area nord-orientale della Nigeria e che ha provocato decine di morti. L’Alto Commissario ha sottolineato come sia necessario che le autorità nigeriane individuino urgentemente le responsabilità che hanno portato a questa tragedia.

Dalle prime notizie giunte dal campo di Rann (nell’area di Kala Balge, nello Stato di Borno) emerge che sono rimaste uccise più di 50 persone, inclusi 6 membri del personale umanitario. L’attacco è avvenuto martedì mattina durante la distribuzione del cibo. Il campo di Rann è stato aperto nel marzo del 2016 e accoglie 43.000 persone fuggite dalle proprie case negli ultimi due anni a causa dei conflitti nell’area.

“Si tratta di un evento davvero catastrofico. Molte persone hanno perso la vita in un luogo destinato invece a proteggerle”, ha affermato l’Alto Commissario Grandi. “E’ necessario individuare tutte le responsabilità cosicché si faccia luce sulle cause della tragedia e si possano prendere misure appropriate affinché non si ripeta”.

Il governo nigeriano ha dichiarato che si è trattato di un incidente e ha avviato le indagini per accertarne le cause. Molti degli oltre 1,7 milioni di sfollati interni, così come il personale delle agenzie umanitarie, sono continuamente esposti a rischi elevati a causa degli scontri tra le forze dell’ordine governative e gli insorti nel nordest della Nigeria. L’accesso degli aiuti umanitari all’area di Rann è ostacolato da ragioni di sicurezza e dalle pessime condizioni delle strade.

L’Alto Commissario Grandi ha visitato lo Stato di Borno il mese scorso in occasione di una missione in Nigeria e nei Paesi del bacino del Lago Ciad che accolgono rifugiati. In quell’occasione è rimasto particolarmente colpito dalle difficoltà e dalle sofferenze delle persone sfollate incontrate durante la visita e ha promesso l’impegno continuo dell’UNHCR in loro favore.