DICHIARAZIONE SU ALEPPO – L’ALTO COMMISSARIO DELLE NAZIONI UNITE PER I RIFUGIATI FILIPPO GRANDI

Pubblicato il 18 dicembre 2016 alle 11:04

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi ha dichiarato:

“Con l’attuale situazione ad Aleppo, la guerra in Siria ha toccato il suo momento più drammatico. Una città magnifica e la sua popolazione sono lacerate e difetti catastrofici sono emersi nella determinazione collettiva della comunità internazionale. Insieme ad altre organizzazioni, l’UNHCR sta facendo il possibile per le diverse migliaia di civili costretti alla fuga. Il solo intervento umanitario può, tuttavia, fare poco per garantire protezione in una situazione in cui sembra esserci un crollo di umanità su tutti i fronti.

Tuttavia, vi sono misure chiare e che devono essere intraprese ora. Tutte le azioni militari devono cessare. A tutti i civili rimasti deve essere garantito un corridoio sicuro che permetta di condurli fuori dai quartieri orientali di Aleppo. La priorità deve essere salvare vite umane. I civili non devono diventare ostaggio di trattative.

Questo non è tutto.

Aleppo è divenuta una metafora della situazione disastrosa in cui si trova oggi la Siria, nella quale metà della popolazione è stata costretta a fuggire. I siriani costretti alla fuga devono essere aiutati urgentemente ora che un altro freddo inverno è iniziato. Proteggere i civili deve essere una priorità, e affinché ciò possa accadere, è cruciale garantire maggior accesso umanitario in ogni area. Questo è un appello a tutte le parti coinvolte affinché intervenga un cambiamento reale, concreto e significativo.

L’UNHCR e i propri partner in questi ultimi giorni hanno assistito oltre 8000 bambini vittime di traumi. Si è consentito che le atrocità diventassero l’ordinario. Troppe vite sono state spezzate. Esistono ora seri rischi che lo sfollamento e le sofferenze non si fermino e piuttosto si ripetano altrove, a cause di altre guerre. Per il bene della protezione dei civili ovunque, il conflitto in Siria deve terminare, ora e senza ulteriori ritardi”.