James vuole ispirare gli altri rifugiati
Sogna che i rifugiati possano migliorare le loro vite.
James Nyang Chiengjiek, 28 anni, Sud Sudan, 800 metri
All’età di 13 anni, James Nyang Chienjiek è fuggito dalla sua casa, che si trovava in quello che era allora il Sudan meridionale, per sfuggire al rapimento dei ribelli che stavano arruolando a forza bambini soldato. Rifugiato in Kenya, andava a scuola in una cittadina su un altopiano nota per i suoi corridori e così per la prima volta si è unito ad un gruppo di ragazzi più grandi che si allenavano per gare di lunga distanza. “In quel momento ho capito che potevo farcela come corridore – e se Dio ti dà un talento, lo devi usare,” dice.
All’inizio non aveva scarpe da corsa adeguate, a volte le prendeva in prestito da altri, ma comunque vinceva sempre, non importava cosa avesse ai piedi. “Tutti noi ci siamo infortunati moltissime volte perchè avevamo le scarpe sbagliate,” racconta. “ Poi le condividevamo. Se magari tu hai due paia di scarpe, allora aiuti quello che non ne ha neanche uno.”
“Correndo bene, sto facendo qualcosa di buono per aiutare gli altri.”
Quando sarà a Rio, l’obiettivo di James è quello di ispirare gli altri.
“Correndo bene, sto facendo qualcosa di buono anche per aiutare gli altri – soprattutto i rifugiati,” dice. “Forse tra di loro ci sono atleti che hanno talento, ma che non hanno ancora avuto l’opportunità giusta. Siamo rifugiati così, e ad alcuni di noi hanno è stata data l’opportunità di andare a Rio. Dobbiamo guardarci indietro e vedere dove sono i nostri fratelli e le nostre sorelle, così che se qualcuno di loro ha un grande talento, possiamo portarli ad allenarci con noi e rendere anche le loro vite migliori.”
Stai dalla parte di James. Condividi la sua storia con i tuoi amici!
More stories
Anjelina vuole un posto nelle competizioni internazionali
Sogna di aiutare i genitori che non vede da quando aveva 6 anni.
Paulo vuole essere campione del mondo
Sogna di correre a nome di tutti i rifugiati a Rio 2016
Per Yonas le Olimpiadi sono una grande motivazione
Pensa che i rifugiati, i giovani atleti, possono ottenere grandi risultati