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No lost generation

No Lost Generation” è una strategia globale che mira a proteggere una generazione di bambini siriani da una vita di disperazione, dalla mancanza di opportunità e da un futuro spezzato.
Attraverso questa strategia, il cui costo stimato ammonta a un miliardo di dollari, UNHCR ed altre organizzazioni partner sta concentrando il sostegno pubblico e privato su istruzione di base e programmi di protezione per far uscire i bambini siriani dalla miseria, dall’isolamento e dai traumi.
“Il futuro di questi bambini sta scomparendo, ma c’è ancora una possibilità di salvarli”, ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati António Guterres. “Il mondo deve rispondere a questa crisi con un sostegno massiccio, immediato ed internazionale”.
“Per quasi tre anni i bambini siriani sono stati i più vulnerabili tra tutte le vittime del conflitto”, affermano le quattro organizzazioni promotrici della campagna (UNICEF, Save the Children, World Vision), “hanno visto le loro famiglie ed i loro cari uccisi, le loro scuole distrutte e le loro speranze cancellate. Sono stati feriti fisicamente, psicologicamente e in entrambi i modi. Sono anche diventati vulnerabili alle peggiori forme di sfruttamento, tra cui lavoro minorile, reclutamento in gruppi e forze armate, matrimoni precoci e altre forme di violenza di genere.”
Gli obiettivi primari della campagna:

  • La fine della violenza contro i bambini della Siria. Tutti coloro che sono coinvolti nei combattimenti devono rispettare pienamente il diritto umanitario, porre fine al reclutamento di bambini, e di impegnarsi per una soluzione pacifica a questo conflitto
  • La fine del blocco degli aiuti umanitari. Le organizzazioni umanitarie devono poter raggiungere in sicurezza tutti coloro che stanno soffrendo
  • La fine degli attacchi contro gli operatori umanitari e le strutture – soprattutto scuole e ospedali.
  • Un rinnovato impegno per la riconciliazione e la tolleranza – guidato da tutte le comunità colpite dal conflitto, che coinvolgono i bambini e i giovani.
  • Maggiori investimenti nell’istruzione e nella tutela psicologica di tutti i bambini colpiti dal conflitto. I bambini hanno bisogno di aiuto per riprendersi dai traumi che hanno affrontato e acquisire le competenze di cui avranno bisogno per aiutare a ricostruire il loro paese e rafforzare la stabilità della regione.