Paulo vuole essere campione del mondo
Sogna di correre a nome di tutti i rifugiati.
Paulo Amotun Lokoro, 24 anni, Sud Sudan, 1.500 metri
Solo pochi anni fa, Paulo Amotun Lokoro era un giovane pastore a guardia dei pochi capi di bestiame della sua famiglia nelle pianure di quello che oggi è il Sud Sudan. Racconta che “non conosceva nulla” del mondo tranne la sua terra d’origine, che era in guerra per quasi tutta la durata della sua vita. E’ stato quel conflitto che lo ha spinto a fuggire nel vicino Kenya, dove ha sviluppato nuove, grandi ambizioni.
“Voglio essere campione del mondo.”
Viveva in un campo profughi e a scuola Paulo eccelleva nello sport. Alla fine, ha guadagnando un posto nella squadra dei rifugiati che si sta allenando vicino a Nairobi sotto la guida di Tegla Loroupe, il famoso corridore keniano che detiene diversi record mondiali.
“Prima di venire qui non avevo nemmeno le scarpe da ginnastica”, dice. “Ora ci stiamo allenando, e finche’ non saremo ad un buon livello di preparazione, continueremo ad allenarci. Ora sappiamo come essere atleti.”
“Prima di venire qui, non avevo nemmeno le scarpe da corsa.”
Gli sforzi sono stati ripagati: Paulo sta andando a Rio. “Sono così felice,” dice.
“So che mi impegnerò al massimo per correre a nome di tutti i rifugiati. Ero uno di quei rifugiati lì nel campo, e ora ho raggiunto un posto così speciale. Incontrerò tante persone. La mia gente mi vedrà in televisione, su Facebook”.
Eppure il suo obiettivo rimane semplice.
“Se tutto andrà bene, questo successo mi servirà per continuare a sostenere la mia famiglia, e la mia gente”.
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