Anjelina vuole un posto nelle competizioni internazionali

Sogna di aiutare i genitori che non vede da quando aveva 6 anni.

Anjelina Nadai Lohalith, 21 anni, Sud Sudan, 1.500 metri

Anjelina Nadai Lohalith non vede o non parla con i suoi genitori da quando aveva sei anni ed è stata costretta a fuggire dalla sua casa nel Sudan meridionale. Quando la guerra è arrivata nel suo villaggio, “tutto è andato distrutto,” ci racconta. Anjelina ha sentito dire che i suoi genitori sono ancora vivi, ma “la carestia è stata molto pesante.”

La speranza di poter aiutare i suoi genitori è quello che le dà maggiore motivazione, soprattutto ora che ha intensificato i suoi allenamenti per partecipare alla gara dei 1.500 metri a Rio.

Quando la guerra è arrivata nel villaggio, “tutto è andato distrutto.”

Aveva capito di essere brava in atletica dopo che aveva vinto le competizioni scolastiche nel campo per rifugiati dove ora vive, nel Kenya settentrionale. Ma è stato solo dopo che alcuni allenatori professionisti sono andati a selezionare gli atleti per uno speciale campo di allenamento che ha capito quanto davvero fosse veloce.

Kenya. Refugee athletes train for Rio 2016 Olympic Games

“È stata una sorpresa!” racconta. Ora vuole posizionarsi bene ai Giochi di Rio de Janeiro, per guadagnarsi un posto nelle più importanti competizioni internazionali, dove vengono dati siginificativi premi in denaro.

“Se hai i soldi, la tua vita può cambiare e non rimarrai come sei,” dice Anjelina. La prima cosa che farebbe con una grossa vincita? “Costruire per mio padre una casa migliore.”


Stai dalla parte di Anjelina. Condividi la sua storia con i tuoi amici!

Right Petition Text – IT

Firma la petizione

Chiedi ai governi di garantire che ogni bambino rifugiato abbia un’educazione; che ogni famiglia rifugiata abbia un posto sicuro in cui vivere; che ogni rifugiato possa lavorare o acquisire nuove competenze per dare il suo contributo alla comunità.

Fields marked with an * are required

Rimani informato