resettlement

Reinsediamento

Un nuovo inizio in un paese terzo

Alcuni rifugiati non possono o non vogliono tornare a casa perché sarebbero sottoposti a continue persecuzioni. Molti, inoltre, vivono in situazioni rischiose o hanno necessità specifiche che non possono essere soddisfatte nel paese in cui hanno cercato protezione. In simili circostanze l’UNHCR, come unica soluzione durevole sicura e percorribile, assiste i rifugiati nel reinsediamento in un paese terzo. Soltanto circa l’uno per cento dei 10,5 milioni di rifugiati che rientrano nella competenza dell’UNHCR in tutto il mondo viene individuato dall’agenzia come possibile beneficiario di reinsediamento.

Solo un ridotto numero di paesi prende parte ai programmi di reinsediamento. Gli Stati Uniti sono il principale paese ad attuare simili programmi, ma anche Australia, Canada e i paesi del nord Europa garantiscono ogni anno un ragguardevole numero di posti. Negli ultimi anni in Europa e in America Latina è aumentato il numero dei paesi coinvolti nei programmi di reinsediamento.

I paesi di reinsediamento garantiscono ai rifugiati protezione fisica e legale, che include anche un accesso ai diritti civili, politici, economici, sociali e culturali simile a quello riconosciuto ai propri cittadini. Essi dovrebbero inoltre consentire ai rifugiati di diventare cittadini naturalizzati.

Il reinsediamento è un’esperienza che cambia la vita. È una vera e propria sfida, ma è anche gratificante. Spesso i rifugiati sono reinsediati in un paese con una società, una lingua e una cultura completamente diverse e nuove rispetto alle loro.

Fornire un’accoglienza dignitosa ed un percorso d’integrazione efficace porta beneficio sia ai rifugiati che al paese che li riceve. Per facilitare l’integrazione i governi e le organizzazioni non governative partner offrono servizi come orientamento culturale, formazione linguistica e professionale, e programmi per favorire l’accesso ad istruzione e lavoro.