Yusra vuole ispirare i rifugiati
Sogna di rappresentare tutti i rifugiati per dimostrare che dopo il dolore arrivano giorni sereni.
Yusra Mardini, 18 anni, Siria, 200-metri stile libero.
Appena la fragile imbarcazione ha iniziato ad imbarcare acqua, Yusra Mardini sapeva cosa fare. Alla deriva al largo della costa turca con circa 20 altre persone disperate a bordo, l’adolescente di Damasco è scesa in acqua con la sorella, Sarah, e ha cominciato a spingere la barca in direzione della Grecia.
“C’erano persone che non sapevano nuotare”, racconta Yusra, che ha rappresentato la Siria ai Campionati del mondo di nuoto FINA nel 2012. “Sarebbe stato vergognoso per me se le persone sulla nostra barca fossero annegate. Io non avevo intenzione di stare lì a disperarmi che sarei morta anch’io annegata”.
Yusra ha perso le scarpe durante quella pericolosa traversata in mare – un piccolo prezzo da pagare perché altre vite non fossero perse. Dopo l’arrivo sull’isola greca di Lesbo, ha viaggiato verso nord con un gruppo di richiedenti asilo, di tanto in tanto si sono rivolti a trafficanti.
“Voglio dimostrare a tutti che, dopo il dolore, dopo la tempesta, arrivano giorni di sereno.”
Non molto tempo dopo il suo arrivo in Germania, nel mese di settembre 2015, ha iniziato ad allenarsi con il club di Berlino “Wasserfreunde Spandau 04”. Ora a soli 18 anni, si sta preparando a competere nei 200 metri stile libero femminile ai Giochi Olimpici del 2016 in Brasile, come membro della squadra olimpica di atleti rifugiati.
“Voglio rappresentare tutti i rifugiati perché voglio dimostrare a tutti che, dopo il dolore, dopo la tempesta, arrivano giorni di sereno”, dice. “Voglio ispirarli a fare qualcosa di buono nella loro vita.”
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