Carmen spera di ispirare altre donne attraverso il suo lavoro

È fuggita dalla violenza in Colombia insieme alla figlia

Carmen Perea, 41 anni: “Mi chiamo Carmen Perea. Sono nata a Buenaventura, in Colombia. Ora vivo in Ecuador. Faccio scarpe per donne. Ho lasciato il mio paese a causa della violenza. Sono dovuta fuggire dopo che hanno ucciso mio fratello. Era troppo pericoloso. Non potevo lasciare che le mie figlie crescessero in un posto così pericoloso. Sono venuta in Ecuador dieci anni fa. Qui ho preso parte alla campagna di integrazione per i rifugiati e sono diventata la portavoce per #SmileWeAreIntegrating (“Sorridi ci stiamo integrando”).

Grazie a questa mia partecipazione, ho potuto conoscere Ile Miranda, una famosa stilista di scarpe ecuadoregna. Insieme abbiamo creato un sandalo da gladiatore, chiamato “She loved me” by Ile. Il nome rappresenta la lotta della donna che vuole migliorare la propria vita. Crediamo che volendoci bene e credendo in noi stesse, possiamo migliorare non solo le nostre vite ma anche quelle dei nostri bambini.”

“Le persone dell’Ecuador e il Governo mi hanno accolta calorosamente”. È stata una bella esperienza per la mia piccola famiglia, ci ha permesso di crescere e di avere un’opportunità.”

Carmen è convinta che le sue scarpe da gladiatore siano il simbolo della lotta quotidiana delle donne, perché rappresenta il loro stile e il loro coraggio. A Carmen piace cucire e dar forma alle scarpe. I sandali sono il prodotto della sua collaborazione con la stilista di scarpe ecuadoregna Ile Miranda.

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Carmen, colombiana rifugiata, fabbrica a mano ciascun sandalo da gladiatore prodotto nel suo laboratorio di scarpe, mentre sua figlia più piccola la osserva. © UNHCR/S. ARCOS

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Carmen, colombiana rifugiata, passa il suo tempo con le figlie quando non è nel suo laboratorio a creare sandali. © UNHCR/S. ARCOS

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La figlia più piccola di Carmen, colombiana rifugiata, gioca tra i lacci per sandali nel laboratorio di sua madre. © UNHCR/S. ARCOS

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Carmen con la figlia più giovane nella sua stanza da lavoro. © UNHCR/S. ARCOS

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Carmen, colombiana rifugiata, crede che il suo lavoro sarà d’ispirazione per altre donne rifugiate. Carmen è fuggita da Buenaventura, in Colombia, dopo che suo fratello è stato ucciso. Voleva crescere le sue figlie in un posto sicuro. © UNHCR/S. ARCOS

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Carmen, rifugiata colombiana, realizza artigianalmente ogni paio di sandali gladiatore nel suo laboratorio, lavorando spesso fino a tarda notte. Spera di ispirare altre donne attraverso il suo lavoro. © UNHCR/S. ARCOS

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Carmen nel suo laboratorio insieme alla figlia più piccola che le fa compagnia. © UNHCR/S. ARCOS

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La firma di Carmen su un paio di sandali appena realizzati. © UNHCR/S. ARCOS

Carmen Perea è fuggita in Ecuador nel 2006 dopo l’uccisione del fratello. Il tragico evento l’ha spinta a lasciare Buenaventura, sua città nativa, nel mezzo della violenza armata. La Colombia è il secondo Paese al mondo, dopo la Siria, per numero di sfollati interni che sono circa 6.5 milioni.

Buenaventura è stata afflitta da violenze e conflitti per oltre cinque decenni. Questa città portuale industriale ha tra i più alti tassi di violenza e sfollamento a causa dei combattimenti tra gruppi armati irregolari.

Questi gruppi spesso prendono di mira le donne, torturano, uccidono e commettono stupri per vendetta e per il controllo del territorio. Sono circa 200.000 i rifugiati colombiani fuggiti in Ecuador dal 2000.

Attraverso il suo infaticabile lavoro per integrarsi nella società ecuadoregna, Carmen è riuscita ad avviare una piccola attività di calzature per donne.

Mostra la tua solidarietà ai rifugiati come Carmen. Firma la petizione #WithRefugees.

 


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Chiedi ai governi di garantire che ogni bambino rifugiato abbia un’educazione; che ogni famiglia rifugiata abbia un posto sicuro in cui vivere; che ogni rifugiato possa lavorare o acquisire nuove competenze per dare il suo contributo alla comunità.

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Negli ultimi 50 anni, la città di Buenaventura in Colombia ha avuto tra i più alti tassi di violenza e sfollamento, a causa dei combattimenti tra gruppi armati irregolari. Questi gruppi spesso prendono di mira le donne per esercitare il proprio controllo, attraverso torture, stupri e uccisioni per vendetta. Si stima che 200.000 colombiani rifugiati siano fuggiti in Ecuador a partire dal 2000. La Colombia è il secondo paese al mondo, dopo la Siria, per numero di sfollati interni – circa 6.5 milioni di persone.