NUOVI FONDI PER LA SIRIA, 6 MILIARDI USD DALLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE
Pubblicato il 05 febbraio 2016 alle 6:00
Londra, Gran Bretagna – I paesi ospitanti della Conferenza “Supporting Syria” e donatori ieri, 4 febbraio, hanno raccolto più di sei miliardi di dollari per la Siria e si sono impegnati a proseguire e rafforzare le operazioni nella Regione per dare supporto, protezione ed opportunità a più di 22.5milioni di persone bisognose di assistenza umanitaria nel 2016. Inoltre, sono stati promessi 5miliardi per l’assistenza umanitaria e i programmi di sviluppo fino al 2020.
Co-ospitata da Regno Unito, Germania, Norvegia, Kuwait e ONU, la Conferenza di donatori ha mobilitato nuovi e importanti finanziamenti per i bisogni umanitari e di sviluppo dei rifugiati siriani e delle comunità che li ospitano nei paesi confinanti dal 2011. Cinque anni di brutale guerra in Siria hanno forzato metà della popolazione del paese ad abbandonare la propria casa, con 4.5milioni di persone che si sono rifugiate per lo più in Turchia, Libano, Giordania, Iraq ed Egitto.
Nonostante l’attenzione dedicata ai bisogni umanitari in tutta la regione, la Conferenza a Londra, durata due giorni, ha voluto sottolineare l’urgenza di porre fine al conflitto siriano e trovare una soluzione politicamente praticabile al conflitto.
Nel suo discorso di apertura, il Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki Moon, ha incoraggiato un cambio nella narrazione rispetto alla crisi siriana: “Con la nostra solidarietà e la nostra generosità, possiamo portare davvero speranze alle persone siriane,” ha detto. Il Segretario Generale ha anche insistito sul bisogno di un cambiamento di approccio e di impegni pluriennali.
I paesi europei hanno fatto promesse forti per supportare i siriani e le popolazioni nei paesi confinanti. La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha sottolineato l’importanza di “mostrare che è stato un giorno di speranza” e il suo Governo ha promesso di donare 1.3miliardi di dollari solo nel 2016 – la cifra più alta messa a disposizione alla Conferenza – e ha annunciato un pacchetto di aiuti simile per il 2017, al fine di fornire cibo, protezione, istruzione, investimenti e la creazione di posti di lavoro per i rifugiati siriani e le comunità che li ospitano.
Echeggiando i sentimenti della Merkel e annunciando 278milioni di dollari di aiuti nel 2016, il Primo Ministro norvegese, Erna Solberg, ha chiesto particolare attenzione per le donne e giovani ragazze siriane.
Il primo Ministro del Regno Unito, David Cameron, ha sottolineato che è il momento di assumere nuovi approcci visionari per alleviare le sofferenze delle persone siriane e stimolare opportunità, investimenti e lavoro per i rifugiati siriani e le persone che li ospitano. Ha aggiunto che il Regno Unito sta raddoppiando il suo aiuto per il 2016, contribuendo con 730milioni di dollari in risposta agli immediati bisogni umanitari e di sviluppo.
Un altro importante impegno è stato annunciato dal Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, che ha promesso 1.2miliardi da parte dell’Unione Europea per i bisogni del 2016 e altri 1.39miliardi di dollari nel corso di un piano pluriennale.
Gli Stati Uniti d’America, rappresentati dal Segretario di Stato, John Kerry, hanno quasi raddoppiato il loro precedente contributo, promettendo 925milioni di dollari.
Il Kuwait, uno stabile contribuente finanziario per i bisogni umanitari nella regione e paese che ha ospitato le tre precedenti conferenze di donatori, ha generosamente annunciato che metterà a disposizione 100milioni di fondi per il 2016 e altri 200milioni negli anni a venire. Gli Emirati Arabi e l’Arabia Saudita hanno promesso rispettivamente 137 e 200 milioni.
I capi di stato di Giordania, Libano e Turchia – Re Abdullah II, i Primi Ministri Tammam Salam e Ahmet Davutoglu – hanno parlato con trasporto a proposito della sofferenza degli oltre 4.5 milioni di rifugiati siriani nei loro paesi e delle sfide umanitarie, economiche e sociali che i loro paesi si sono trovati ad affrontare negli ultimi cinque anni.
Preoccupati per l’impatto del conflitto nella limitrofa Siria, e per la sicurezza e il benessere sia dei loro cittadini che dei rifugiati siriani nei loro paesi, hanno esortato l’implementazione immediata degli impegni presi in occasione della Conferenza. Hanno inoltre sottolineato quanto sia delicata e complessa la fase di transizione dal supporto diretto attraverso la distribuzione di beni ai rifugiati siriani alla loro piena auto sufficienza, attraverso educazione, investimenti e opportunità di lavoro. In tale passaggio, dovrà essere assicurato un uguale miglioramento delle condizioni di vita delle comunità che hanno accettato di ospitare tale straordinario numero di rifugiati.
Parlando alla Conferenza per la Siria a Londra, l’Alto Commissario per i Rifugiati dell’ONU, Filippo Grandi, ha chiesto un aumento dei fondi messi a disposizione per aiutare i rifugiati siriani, che stanno diventando sempre più vulnerabili a causa del protrarsi della guerra nel paese.
Ringraziando i donatori che hanno reso disponibili oltre 7miliardi di fondi dal 2012, in occasione di diverse conferenze, Grandi ha sottolineato che “un significativo aumento negli impegni è necessario per poter offrire la stabilità di cui c’è bisogno, e per offrire opportunità e speranza” ai rifugiati e ai paesi che li ospitano, di cui almeno il 10% sono sono considerati particolarmente vulnerabili.
“Vogliamo assicurare che i diritti di tutte le persone rifugiate siano rispettati in ogni luogo e che sia garantito l’accesso a protezione, cibo e assitenza sanitaria. Lo sforzo in questo senso deve continuare. Ma dobbiamo anche creare opportunità per istruzione e auto sostentamento. Questo è ciò che i rifugiati vogliono dipseratamente,” ha detto Grandi rivolgendosi ai Capi di Stato presenti alla Conferenza.
“Carenze nei finanziamenti in passato hanno significato carenze nella nostra capacità di aiutare. Hanno lasciato troppe comunità ospitanti schiacciate. Troppe persone rifugiate, in condizioni di bisogno disperato, sono passate inosservate e, in questo momento, molti sono in transito verso l’Europa,” ha aggiunto.
Definendo la Conferenza “visionaria,” Grandi ha detto che occorrerà anche prepararsi all’eventualità del ritorno delle persone rifugiate in Siria, che è di “cruciale importanza.”
“Le parti in conflitto hanno fino ad ora più e più volte eluso le loro responsabilità nel porre fine alla guerra. Questo è tragico. Mentre gli sforzi per portare la pace continuano, non dobbiamo fallire nella nostra responsabilità di aiutare e proteggere le vittime. Oggi abbiamo questa opportunità.”
L’UNHCR sta pianificando una riunione ad alto livello per il 30 marzo a Ginevra, sul tema del ricollocamento e altri percorsi legali per le persone siriane rifugiate. Grandi ha invitato tutti i governi presenti alla Conferenza tenutasi a Londra a supportare questo prossimo evento.
Nelle conclusioni delle due giornate di lavori, il Segretario Generale dell’ONU ha definito la conferenza “un grande successo.”