18 dicembre 2015

LA CICATRICE DI IBRAHIM

Di Celine Schmitt, 6 giugno 2014 Ibrahim, 7 anni, gioca felicemente di fronte a sua madre nella città di Gbiti, in Camerun. Sembra uguale a tutti gli altri bambini della sua età. Ma quando si gira, chi lo vede rimane colpito dalla cicatrice profonda che ha in testa. La cicatrice, provocata da un machete, è […]


MALAK, UN ADOLESCENTE IN ESILIO

Di Preethi Nallu, 24 giugno 2014   Malak, 13 anni,  entra nel piccolo appartamento che al momento chiama casa, sfoggiando un nuovo taglio di capelli.  L’acconciatura è un incrocio tra un mullet e un taglio da moicano, ma suo padre non si stupisce. “Questo non è l’unica cosa che ha fatto ultimamente senza il mio […]


ATTRAVERSO IL DESERTO E IL MARE…

Di Iosto Ibba, luglio 2014 Lo incontro una prima volta al porto di Palermo, solo, seduto in un angolo della tenda della Croce Rossa, appena sbarcato in suolo Italiano e in attesa di un primo controllo medico. Nuruddin è un ragazzo somalo che non ha ancora 30 anni, i suoi occhi tradiscono stanchezza e apprensione. Quando […]


UN ANNO DOPO, IL RITORNO

Di Barbara Molinario e Iosto Ibba Un anno dopo aver quasi perso la vita a largo della piccola isola italiana di Lampedusa, Leterbhrane*, eritrea, supererà la sua paura del mare e tornerà per ricordare le migliaia di persone che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa attraversando il Mediterraneo sulle navi dei trafficanti. […]


ALBA, RIFUGIATA COLOMBIANA IN ECUADOR

Di Mileidy Capurro, Maggio 2014 Foto: UNHCR/B.Baloch Alba* è fuggita dalla sua casa in Colombia un anno fa. Temeva per la sua vita, dopo aver ricevuto minacce di morte ed essere stata vittima di violenze sessuali da membri di un gruppo armato illegale. Ma in Ecuador è stata costretta, come ultima spiaggia, a un nuovo […]


“IL MIO PRIMO ANNO DI VITA”

Di Barbara Molinario e Iosto Ibba   Lampedusa, un anno dopo. In testa ha ancora impresse le parole pronunciate all’indomani del naufragio, la certezza che se avesse saputo del pericolo cui andava incontro, non sarebbe mai salito su un barcone per attraversare il Mediterraneo. Habte era una delle persone a bordo della barca affondata al […]


JAMAL E LA SUA SCUOLA

Di Haben Habteslasie – Aprile 2014 In un sobborgo di Amman, circondato da mucchi di spazzatura e pecore randage, Jamal e suo cugino Akram insegnano l’alfabeto arabo a un piccolo gruppo di bambini rifugiati siriani. L’aula è dentro una piccola tenda arancione, dove i giovani allievi siedono per terra con i libri di testo sulle […]


DALL’ORRORE ALL’INCERTEZZA

Atene è una delle città più grandi d’Europa, ma per Faraydun e la sua famiglia è solo un appartamento affollato al piano terra dove si sente al sicuro ma non felice. In questo appartamento di due stanze vivono 20 persone di etnia yazidi provenienti dall’Iraq, e tutti desiderano ricongiungersi con i loro cari, altrove in […]


IO SONO APOLIDE

By Valeriia Cherednichenko in Brussels, Belgium   Tre anni fa, Railya Abulkhanova ha dichiarato all’UNHCR di sentirsi come una pianta senza radici. “Rotola…con il vento rotola via” Questo è. Questa è l’apolidia,” ha detto in una serie di interviste documentarie. “E io. Io voglio mettere radici”, ha aggiunto Railya. Come molti altri apolidi nel mondo, […]


UNA LETTERA DA ZAATARI

Sono un rifugiato siriano infelice del campo di Zaatari. Lavoro come spazzino per mantenere i miei genitori e mia sorella. Prima di arrivare in Giordania, ho sofferto molto per gli eventi orribili e catastrofici che sono successi e ancora succedono nel mio Paese, la Siria: raid aerei, bombardamenti, carri armati, cecchini e uccisioni ovunque. La […]


UN MESSAGGIO CHE SALVA LA VITA

Da Carol Rowe nel campo profughi di Bahn, Liberia Una o due volte a settimana, un gruppo di circa 20 volontari sfila per il Campo profughi di Bahn nella Liberia orientale, cantando canzoni e portando striscioni. Potrebbero sembrare un gruppo che canta e balla, ma loro trasmettono un semplice messaggio che potrebbe salvare vite. Casa […]


TORNARE A VIVERE

Peter è seduto all’ombra di un largo albero nel distretto di Adjumani nell’Uganda del nord, ancora terrorizzato dall’idea che la violenza che lui e la sua famiglia si sono lasciati alle spalle li possa raggiungere di nuovo. “A volte nella mia mente penso che verrà qualcuno a uccidermi nella notte, allora mi sveglio e voglio […]